Le riflessioni di partenza sono legate al territorio. Studiare il paesaggio, preservarne la storia e le tradizioni, evidenziarne i segnali che il luogo comunica e decodificandoli come si è proposto lo studio A.I. Progetti, nello sviluppo del progetto secondo classificato. Coperture a falde come profili d’alture, corridoi di distribuzione alle unità abitative come corsi d’acqua, cannocchiali prospettici verso valli e alture, questi gli elementi considerati.

 

I temi affrontati nel progetto sono:

1-      Il Borgo di montagna

2-      I percorsi

3-      I luoghi della socializzazione

4-      Gli spazi domestici

 

L’architettura interpretata come organismo flessibile dove il singolo è libero di scegliere e dove i servizi sono opportunità e non obblighi.

 

Dopo una prima revisione in cui la Senior City risultava come un blocco compatto, il secondo grado del progetto ha puntato sulla divisione della struttura in 3 blocchetti, consentendo l’apertura di corridoi con una vista in prospettiva sulle montagne circostanti.  30 alloggi, 2 livelli sovrapposti, 15 alloggi per piano che affacciano su una corte, che è anche lo spazio d’ingresso della struttura.

 

I percorsi sono tracce che l’uomo lascia sul territorio, non possono essere casuali. L’intero organismo edilizio della Senior City di Cortina racconta un continuo susseguirsi di camminamenti tra gli edifici, orizzontali e verticali, in piano o inclinati, addentrandosi poi nella natura circostante. Menzione speciale va data alla scala; essa accompagna il visitatore attraverso i vari livelli dell’architettura. Un viaggio “voyeuristico” alla scoperta di scorci e frammenti di spazio all’interno e all’esterno della struttura, verso il paesaggio.

 

I processi sociali conformano lo spazio e lo spazio è di per sé una condizione di esistenza delle organizzazioni sociali. La corte e l’ingresso, la gradonata, la palestra, gli spazi ricreativi e di servizio, la sala polivalente, sono tutti luoghi di socializzazione, dialogo e scambio reciproco.